Sveriges mest populära poddar

A Piccoli Sorsi – Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

riflessioni sul Vangelo di Venerdì 6 Agosto 2021 (Mc 9,2-10)

8 min • 5 augusti 2021

- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -


+ Dal Vangelo secondo Marco +

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: "Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!". E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Parola del Signore.


- La passione delle pazienze -

(Madeleine Delbrel, La gioia di credere, Gribaudi)

La passione, la nostra passione, sì, noi l'attendiamo. Noi sappiamo che deve venire, e naturalmente intendiamo viverla con una certa grandezza.

Il sacrificio di noi stessi: noi non aspettiamo altro che ne sco cchi l'ora.

Come un ceppo nel fuoco, così noi sappiamo di dover essere consumati. Come un filo di lana tagliato dalle forbici, così noi dobbiamo essere separati. Come un giovane animale che viene sgozzato, così noi dobbiamo essere uccisi.

La passione, noi l'attendiamo. Noi l'attendiamo, ed essa non viene.

Vengono, invece, le pazienze.

Le pazienze, queste briciole di passione, che hanno lo scopo di ucciderci lentamente per la tua gloria, di ucciderci senza la nostra gloria.

Fin dal mattino esse vengono davanti a noi:

sono i nostri nervi troppo scattanti o troppo lenti,

E' l'autobus che passa affollato;

il latte che trabocca,

gli spazzacamini che vengono,

i bambini che imbrogliano tutto.

Sono gli invitati che nostro marito porta in casa e quell'amico che, proprio lui, non viene;

E' il telefono che si scatena;

quelli che noi amiamo e non ci amano più;

E' la voglia di tacere e il dover parlare,

E' la voglia di parlare e la necessità  di tacere;

E' voler uscire quando si è chiusi

e rimanere in casa quando bisogna uscire;

E' il marito al quale vorremmo appoggiarci

e che diventa il più fragile dei bambini;

E' il disgusto della nostra parte quotidiana,

E' il desiderio febbrile di tutto quanto non ci appartiene.

Così vengono le nostre pazienze, in ranghi serrati o in fila indiana, e dimenticano sempre di dirci che sono il martirio preparato per noi.

E noi le lasciamo passare con disprezzo, aspettando - per dare la nostra vita - un'occasione che ne valga la pena.

Perché abbiamo dimenticato che come ci son rami che si distruggono col fuoco, così ci son tavole che i passi lentamente logorano e che cadono in fine segatura.

Perché abbiamo dimenticato che se ci sono fili di lana tagliati netti dalle forbici, ci son fili di maglia che giorno per giorno si consumano sul dorso di quelli che l'indossano.

Ogni riscattto è un martirio, ma non ogni martirio èsanguinoso: ce ne sono di sgranati da un capo all'altro della vita.

E' la passione delle pazienze.

Parola del Signore.

00:00 -00:00