Ci sono episodi che sono importanti. Altri innovativi. Altri trascurabili. Altri divertenti.
Questo e' uno di quei episodi per il quale sono orgoglioso di aver scelto questa linea editoriale, come si suole dire, del Caffe20.it
Oggi si parla di storia, di racconti umani, di sogni e di tecnologia. Di esilio, fascismo e persino di Star Trek in un modo che, se mi ascolterete, non potrete dimenticarlo piu'.
Come ripeto e spiego piu' volte, invito Rai a mettere in vendita ad un euro il video della trasmissione per chi lo vuole comprare per uso personale, per formazione scolastica o aziendale.
Questa lezione di storia narrata in stile Benigni, secondo metodi che Piero Angela aveva teorizzato lungamente negli anni, apre le menti come mai io sapro' fare. In pochi minuti vi riporto quello che Benigni mi ha trasmesso, aggiungendo del mio, ma andate a vedere subito su RaiPlay o con un media center, IL SOGNO.
Non perdetelo. Cambia la vita.
Fa capire come questa Europa sia nata con idee mature di sognatori senza potere che hanno riunito tutti nella diversita' attorno ad un sogno comune, quello che ora la Commissione e il Consiglio potrebbero tradire, e ci sono vicinissimi a farlo.
Credete nelle vostre idee. Discutetele in silenzio, per poter cambiare idea se vi sbagliate.
Questo e' il doscro del metodo. il metodo per la pace.
https://www.raiplay.it/video/2025/03/Il-Sogno-934482dc-d556-4191-a973-634d1756a1cc.html
Questa la dichiarazione Schuman Ministro degli esteri francese, che legge il testo preparato da Jean Monnet, mai citato !
Il testo integrale della dichiarazione rilasciata il 9 maggio 1950, che diede origine al processo di integrazione europea:
"La pace mondiale non potra' essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un'Europa organizzata e vitale puo' apportare alla civilta' e' indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. Uno degli Stati fondatori dell'idea di un'Europa unita ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non e' stata fatta: abbiamo avuto la guerra. L'Europa non potra' farsi in una sola volta, né sara' costruita tutta insieme; essa sorgera' da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarieta' di fatto. L'unione delle nazioni esige l'eliminazione del contrasto secolare tra due nazioni centrali in Europa: l'azione intrapresa deve concernere in prima linea questi due paesi.
A tal fine, il governo di uno degli Stati propone di concentrare immediatamente l'azione su un punto limitato ma decisivo. Propone di mettere l'insieme della produzione di risorse strategiche sotto una comune Alta Autorita', nel quadro di un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. La fusione delle produzioni assicurera' subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambiera' il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui piu' costantemente sono state le vittime. La solidarieta' di produzione in tal modo realizzata fara' si' che una qualsiasi guerra tra questi due paesi diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unita' di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, gettera' le fondamenta reali della loro unificazione economica.
Questa produzione sara' offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. Se potra' contare su un rafforzamento dei mezzi, l'Europa sara' in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano. Sara' cosi' effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunita' economica e si introdurra' il fermento di una comunita' piu' profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.
Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorita', le cui decisioni saranno vincolanti per i paesi che vi aderiranno, costituira' il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace. Per giungere alla realizzazione degli obiettivi cosi' definiti, il governo e' pronto ad iniziare dei negoziati sulle basi seguenti. Il compito affidato alla comune Alta Autorita' sara' di assicurare entro i termini piu' brevi: l'ammodernamento della produzione e il miglioramento della sua qualita'; la fornitura, a condizioni uguali, delle risorse sui mercati dei paesi aderenti; lo sviluppo dell'esportazione comune verso gli altri paesi; l'uguagliamento verso l'alto delle condizioni di vita della manodopera di queste industrie.
Per conseguire tali obiettivi, partendo dalle condizioni molto dissimili in cui attualmente si trovano le produzioni dei paesi aderenti, occorrera' mettere in vigore, a titolo transitorio, alcune disposizioni che comportano l'applicazione di un piano di produzione e di investimento, l'istituzione di meccanismi di perequazione dei prezzi e la creazione di un fondo di riconversione che faciliti la razionalizzazione della produzione. La circolazione delle risorse tra i paesi aderenti sara' immediatamente esentata da qualsiasi dazio doganale e non potra' essere colpita da tariffe di trasporto differenziali. Ne risulteranno gradualmente le condizioni che assicureranno automaticamente la ripartizione piu' razionale della produzione al piu' alto livello di produttivita'.
Contrariamente ad un cartello internazionale, che tende alla ripartizione e allo sfruttamento dei mercati nazionali mediante pratiche restrittive e il mantenimento di profitti elevati, l'organizzazione progettata assicurera' la fusione dei mercati e l'espansione della produzione. I principi e gli impegni essenziali sopra definiti saranno oggetto di un trattato firmato tra gli stati e sottoposto alla ratifica dei parlamenti. I negoziati indispensabili per precisare le misure d'applicazione si svolgeranno con l'assistenza di un arbitro designato di comune accordo: costui sara' incaricato di verificare che gli accordi siano conformi ai principi e, in caso di contrasto irriducibile, fissera' la soluzione che sara' adottata.
L'Alta Autorita' comune, incaricata del funzionamento dell'intero regime, sara' composta di personalita' indipendenti designate su base paritaria dai governi; un presidente sara' scelto di comune accordo dai governi; le sue decisioni saranno esecutive nei paesi aderenti. Disposizioni appropriate assicureranno i necessari mezzi di ricorso contro le decisioni dell'Alta Autorita'. Un rappresentante delle Nazioni Unite presso detta autorita' sara' incaricato di preparare due volte l'anno una relazione pubblica per l'ONU, nelle quale rendera' conto del funzionamento del nuovo organismo, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia dei suoi fini pacifici.
L'istituzione dell'Alta Autorita' non pregiudica in nulla il regime di proprieta' delle imprese. Nell'esercizio del suo compito, l'Alta Autorita' comune terra' conto dei poteri conferiti all'autorita' internazionale di una specifica regione e degli obblighi di qualsiasi natura imposti ad uno dei paesi, finché tali obblighi sussisteranno."
La dichiarazione e' stata rilasciata 75 anni fa, segnando l'inizio di un'importante fase storica per l'integrazione europea.