Diego è un bambino pieno di amore per la vita nonostante il suo orizzonte sia quello del carcere, dove vive con la mamma Miriam, detenuta. È lui che ci guida a conoscere l’umanità che popola uno degli Istituti a custodia attenuata che ancora (si spera per poco) sopravvivono nel nostro Paese. «Ne ho visitato uno vicino a casa mia e mi è venuta voglia di raccontare questa storia», ci racconta Marone. Una storia in cui tutti – anche chi è libero – si confrontano con le loro gabbie e con la domanda: che cosa vuol dire prendersi cura? Perché la cura, degli altri e dei propri desideri, forse è l’unico antidoto alla prigionia.