Per quanto tempo si può scappare dal proprio passato? Rosamund Fisher ha 80 anni e pensa di essere ormai al sicuro, ma un giorno le squilla il telefono e l’uomo dall’altra parte la chiama Inge Brigitte Höss. Non si tratta di un errore: quello è il suo vero nome, un nome che lei aveva cancellato cercando di cancellare il legame con suo padre, Rudolf Höss, il gerarca nazista che ha gestito il campo di concentramento di Auschwitz. Parte da qui il libro di Simona Dolce “Il vero nome di Rosamund Fischer” che racconta la storia di una donna che non ha mai voluto accettare la verità.